Mi interessa partire da segni piccoli e brevi. Man mano essi prendono forma, decidono il loro verso, la loro inclinazione. Diventano più lunghi, spessi e cominciano a creare la luce. Essa, in relazione alla sua forma e al modo in cui viene disposta, suggerisce un’immagine in cui apparentemente non c’è nulla di straordinario; eppure, guardando qualcosa si manifesta.