INCONTRO II
DESCRIZIONE DELL’OPERA
Un orizzonte scuro e sconfinato, forse quello di una collina, vista in lontananza. Al di sopra di un terreno apparentemente arido marcato da un segno brulicante e stratificato, 2 grandi agglomerati di linee sono i protagonisti dell’opera. Costituiti da una moltitudine di segni che paiono quasi germinare come una pianta, espandendosi e diramandosi verso l’alto, si ha la sensazione di stare osservando qualcosa che vive, cresce e si modifica nel tempo.
Le due masse sembrano intente all’avvicinarsi essendo voltate l’una verso l’altra, stabilendo un ipotetico approccio comunicativo. Alcuni segni in lontananza paiono muoversi in avanti, per partecipare alla riunione. In questa visione atemporale tutto è focalizzato sulla distanza/vicinanza che si contrappone fra i vari elementi e il loro relazionarsi, diventando metafora di un aspetto contradditorio della società contemporanea: l’incontro nella diversità.